Osteopatia e colpo di frusta

  • 10/11/2016
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Generalmente si chiamano “colpi di frusta” tutti quei traumi che comportano un’iperflessione ed iperestensione, in maniera violenta, del tratto cervicale. Il trauma può dar luogo a lesioni dello scheletro o dei tessuti che a loro volta possono dare inizio a varie fastidiose manifestazioni cliniche, di differente gravità, che perdurano negli anni se non trattate Osteopaticamente.
Nei casi meno gravi si potranno avere danni legamentosi da stiramento e contusione delle strutture articolari, nei casi più gravi si possono verificare rotture dei legamenti, ernie discali cervicali, fratture vertebrali.
Chiaramente vari sono i fattori che determinano la gravita del colpo di frusta:

• Forza d’impatto.
• Posizione della testa, nel momento dell’impatto.
• Posizione delle mani, nel momento dell’impatto.
• Consapevolezza dell’incidente, che sta per avvenire.
• Posizionamento corretto del poggiatesta.
• Se l’airbag ha funzionato.
• Condizioni cliniche del collo antecedenti al trauma.

SINTOMI
I primi sintomi, cioè alcune ore dopo ed entro i 3 giorni, sono: dolore cervicale, brachialgia, limitazione dei movimenti del collo e la cefalea il più delle volte occipitale o generalizzata; solo nei giorni successivi vengono riferiti irritabilità, parestesie, sintomi che avvengono a causa del coinvolgimento del Sistema Nervoso Simpatico, squilibri vascolari, disfagia, nausea, vomito, affaticamento, vertigini, sbandamenti, dolori lombari, insonnia e seri problemi emotivi e psicologici.

Trattamento osteopatico

Nella fase acuta, che è caratterizzata da una forte contrazione muscolare e da una moderata o seria limitazione di movimento. In questa fase è bene fare una manipolazione osteopatica nel più breve tempo possibile dopo che il paziente è stato stabilizzato, lo scopo è quello di minimizzare l’edema e le reazioni tessutali. Il trattamento viene fatto usando anche tecniche miofasciali con estrema gentilezza.

Nella fase cronica iniziale, da una settimana ad un mese, l’infiammazione acuta è regredita ma la tensione dei tessuti permane. Il range di movimento è migliorato, il dolore è sempre presente ma si è fatto più sordo, incominciano i sintomi del Sistema Nervoso Simpatico. Ora, bisogna impiegare dei trattamenti osteopatici più forti, pur mantenendo ancora le tecniche della fase precedente, bisogna applicare tecniche più dirette alla zona coinvolta tipo ad energia muscolare.

Nella fase cronica finale, da 2/3 mesi in poi, il dolore leggero è tutto quello che rimane e spesso senza alcuna irradiazione, rimane ancora una piccola limitazione nel movimento. Adesso le manipolazioni e mobilizzazioni osteopatiche riguardano l’intero corpo in modo tale da scaricare completamente il trauma su tutto il corpo e liberare così ogni tensione residua, in questa fase si può ricorrere anche all’utilizzo  di tecniche ad Alta Velocità e Bassa Ampiezza THRUST, quelle famose con scroscio articolare. Ed il nostro paziente riguadagnerà in tempi molto più brevi il suo stato di salute.

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Dott. Raffaele Alessandro Amato
Osteopata D.O.

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